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Come un fiocco di neve

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Calendario dell'Avvento  il Focolare dell'Anima (una splendida idea di Anima Mundi ) ad Ale alla sua forza, al suo sorriso all'immensità del suo cuore al suo essere un  bambino speciale. Puoi sentirlo arrivare da molto lontano,  in un soffio di vento,  in una parola gentile.   A volte capita di trovarlo in un raggio di sole,  di quelli che si affacciano timidi fra le foglie degli alberi alti.    Altre volte invece potresti incontrarlo per strada,  accucciato assieme ad un bimbo che gioca.   Lui ti tocca una spalla e sparisce,  monello come quando eri piccolo.  Si insinua in un gesto, in uno sguardo,  nelle lucine delle finestre di notte.    Puoi far finta di nulla e mentire a te stesso,  oppure scappare lontano e nasconderti.  Puoi serrare la porta di casa e non aprire a nessuno.  Ma lui entrerà senza presentazioni, irruente. Ti terrà stretto come a voler entrare dentro di te, pesante e caldo come una coperta

Fate silenzio

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Dite alle foglie di arrestare la loro caduta, Fermate le nuvole in cielo che la loro forma non debba cambiare. Dite agli uccelli di tarparsi le ali,  ai pesci di smettere i loro guizzi nei fiumi,  agli animali di restare in letargo. Chiedete alla luce del giorno di farsi da parte  per permettere al buio di disegnare il silenzio. Costringete le ombre dei vostri pensieri a tacere, che il sorriso non possa raggiungervi. Sprangate le porte del cuore e coprite i ricordi con pesanti mantelli, spegnete le lampade, i fuochi, le torce, chiudete il dolore nel buio profondo di un lago. Lasciate che tutto rimanga come lo aveva lasciato... Lui è stato una carezza nei suoi folti capelli, le parole che non ho sentito vibrare,  il rumore dei suoi passi per strada. Ora fate silenzio, vi imploro, la sua luce sta volando lontano. Ale ... ciao

Nascosta fra i cassetti

Ho chiuso dei capitoli interi della mia vita, li ho sigillati e buttati in fondo all'armadio dei non-ricordi. Preferisco sempre troncare col passato gettando via la chiave di accesso. C'è peró un piccolo spioncino dal quale osservo ogni tanto un angolo di quello spazio, a volte qualcuno mi spinge con violenza a farlo, ed è doloroso perché  i ricordi tagliano la carne e il sangue che ne sgorga sembra essere ancora fresco.  Ora non ho un vero e proprio armadio, ho un insieme di porte scorrevoli che si aprono e si chiudono a seconda del giorno in cui vivo. Non è facile avere degli spazi così aperti perchè mi fa sentire ospite ovunque. E' inutile creare del posto dove io non ho accesso. Io non ci sono in quel vuoto perchè è ancora pieno dei ricordi di altre vite.  Sento la forza di queste esistenze  stringersi attorno a me. La sento nelle frasi non dette, nei discorsi lasciati cadere, nelle parole violente che mi allontanano. Ed ecco che io sono ancora li,

C'è un bambino....

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E poi c'è un bambino.  Quello che hai conosciuto senza motivo, che ha attraversato la tua strada per sbaglio, diresti tu. Non dovevi essere li, mentre lui passava. Dovevi essere altrove a curare il tuo giardino, oppure a versare lacrime inutili. Invece no. Lui si è parato davanti vestito con una camiciola a scacchi bianchi e blu. Mi ha perfino sorriso malgrado gli fossi estranea. E' stato allora che ho fatto una cosa che mai avrei dovuto fare: gli ho toccato i capelli. Lui ha i capelli più soffici di qualsiasi altra cosa soffice esista al mondo. Una sensazione di morbido che mi è rimasta incollata alla mano, non viene via con nessun sapone. Nulla lasciava intendere che stesse male. Non il suo volto, non i suoi occhi e nemmeno le sue parole. Loro si. Loro due avevano il dolore appena appreso che gli colava dagli occhi.  Ogni lacrima versata restava attaccata al volto solcandolo profondamente. Il volto ritorto assieme al cuore nel filo spinato. E io ero li a provare a

Un sasso dopo l'altro

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Ho sentito il cuore fermarsi, si è fermato fra le labbra e una goccia di sangue. Le mie gambe hanno smesso di correre, mentre un fratello urlava il mio nome. Non ricordo le parole dette, ricordo solo il dolore. Un intenso dolore che non aveva mai fine, fra la tempia e il mio battito di ciglia. Ho sentito la testa infrangersi contro un muro, o forse era la mano di mio padre, dura come mai lo era stata. Ora ne ho solamente un vago ricordo. Ho lasciato che un fiume rosso mi attraversasse la bocca, soffocandomi le grida. Urlavo amore e questa parola mi tornava indietro appuntita come la lama di un pugnale. O forse era un sasso, forse due, forse trenta come i denari dei condannati a morte. Ho solo il sapore del ferro incastrato fra fra i denti, fra una parola e un grido. E mentre la nebbia fredda ghiaccia gli ultimi battiti del mio cuore ti ho sentito chiamarmi, mamma. Eri dentro di me e mi hai teso la mano per accompagnarmi altrove. Ora, nel

Io valgo meno di un granello di polvere

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Quanto vale una vita? Come poter pesare i battiti del cuore o dare un valore morale ai tuoi sorrisi. Non ha prezzo restare affascinati dal nero dei tuoi capelli arruffati dal sudore e dalla polvere, dal sentire i tuoi piedi correre sui marciapiedi, dall'ascoltare  il tuo respiro quando di notte ti lasci abbracciare dai sogni. Carne da macello per uomini che dovrebbero morire al posto tuo, tanta è la violenza folle che li riveste. Ma non è così. Loro vivono e tu sei il corpo attorno al quale hanno legato una bomba. Meglio questa fine. Molto meglio morire in un battito di ciglia che pensarti vittima di abusi, mutilazioni, torture. Meglio saperti esplosa assieme ai tuoi sogni che pensarti fra le mani assassine di un branco di cani. Meglio sapere che il tuo cuore si è fermato in una sistole eterna alla quale non farà mai seguito alcuna diastole. Un tac esploso a distanza e tu hai smesso di esistere. Non è possibile dare un senso a questo. Quando ci provo sento solo un g

La memoria

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il 23 di ogni anno. Nulla cambia... tutto è cambiato